1813
Il 28 marzo, in epoca francese, fu stabilito dal Consiglio
Municipale che il Maestro di Cappella fosse a carico della comunità
per due terzi, cioè scudi 80, corrispondenti a 428 franchi.
Viene nominato Valerio Valeri di Rieti, all’epoca titolare
a Contigliano. Con questa norma, richiesta per altro dal Vescovo,
perché l’antico e tenue assegno che dava in antecedenza
da solo il Capitolo non era sufficiente per avere un abile maestro
di cappella, si stravolge una procedura secolare che sarà
negli anni occasione di continue discordie tra interessi municipali
e interessi del capitolo.

1815 Reintegrata Orte nel dominio pontificio, si
ratifica questa norma con un apposito capitolato che darà
origine ad una congregazione composta da sei canonici e dodici consiglieri
municipali, i quali si uniscono per l’elezione del maestro
di cappella. Viene eletto Giuseppe Martucci di Marino, su pressione
del conte Giuseppe Angelo Manni. Il 15 febbraio nel registro dei
consigli si legge al capitolo terzo: avanti all’Ill.mo Sig.
Conte Nicola Alberti, Bonaventura Celiani Sindaco, ecc. una compagnia
di giovani addetti a formare una banda, non potendo provvedere gli
istromenti hanno supplicato per avere in grazioso imprestito la
somma di scudi 35, premessa una idonea sicurità, di già
portata in persona di Egidio Sabatini, promettendo di restituirli
in termine di tre anni, onde, proposta nel consiglio di credenza,
venne con la pluralità dei voti accordata. Nella stessa adunanza
il signor Agostino Teobaldo Ralli estratto a consultare, disse:
che alla compagnia dei giovani addetti a formare una banda si possa
accordare la somma richiesta, premessa la sicurità e che
vada a partito. Ne uscirono voti favorevoli 23, contrari 3. Il 7
aprile viene spedita a Egidio Sabatini, Pietro Vecchiarelli e Nicola
Frale la bolletta onde supplire alla spesa degli istromenti della
banda a tenore della supplica.
1818 Nonostante non risultasse tra gli obblighi
del maestro di cappella l’istruzione della banda, sappiamo
che per un certo periodo questi se ne occupò, perché
tra le lamentele espresse dal congresso del 5 maggio in merito al
maestro di cappella, si legge: che gli allievi della banda per non
perdere tempo e denari sono venuti alla risoluzione di dimetterlo
e abbandonare la scuola.
1819 Il 20 agosto viene eletto maestro di cappella
il signor Antonio Farinelli di Jesi. Dal foglio degli oneri con
i quali viene eletto, all’articolo 4 si legge: che due volte
la settimana sia tenuto a far scuola ai bandisti i quali trovansi
di già instradati nella musica senza pagamento veruno.
1835 Viene redatta una nuova raccolta di capitoli
e regolamenti per il maestro di cappella con l’obbligo di
insegnamento per i bandisti e con l’elenco dei componenti
la banda che non superava la ventina di unità.
1836 In luogo di Antonio Farinelli viene nominato
Nicola Moschetti che muore però entro l’anno. Nello
stesso anno vi è una richiesta da parte della gioventù
ortana di essere istruita nella scienza musicale perché ridotta
la città senza musiche nelle sacre funzione né in
quelle pubbliche. Da questa richiesta veniamo a sapere che per tre
anni i ricorrenti si erano sforzati di far venire in Orte un maestro
a loro proprie spese, ma non gli riuscì di ricavare quel
frutto che si erano proposti dalle poche lezioni che gli venivano
date.
1837 L’11 aprile viene eletto maestro a pieni
voti Luigi Fossati di Foligno.
1838 Il 13 maggio i deputati componenti la congregazione
per il maestro di cappella vogliono assicurarsi nella fiducia che
tanto gli allievi quanto i bandisti che ella deve istruire nella
scienza musicale non manchino alle rispettive incombenze a termine
dei capitoli che li riguardano, si brama dai soliti deputati di
conoscere se in effetto rispondono a quel bene che la nostra comune
è intenta a procurar loro e se profittino nelle istruzioni
che ricevono. L’operato del Fossati non soddisfa le esigenze
del municipio e parte del capitolo, soprattutto per quel che riguarda
l’istruzione musicale. Il direttore del seminario lamenta
la sua inadeguatezza didattica; alcuni consiglieri comunali lo accusano
di ignorare del tutto la scienza musicale e di essere un incompetente,
tanto che dopo quattro onorevoli conferme biennali del Fossati si
commendava la diligenza e buon comportamento, ma non la competenza,
tanto che il Vescovo su richiesta del Fossati si appella alla congregazione
degli studi che allora sovrintendeva al ministero dell’istruzione.
Qui vengono depositate alcune composizioni del Fossati per essere
sottoposte a giudizio dal maestro direttore di Santa Cecilia.
1846 Il tutto ebbe un esito a favore del Fossati
che viene riconfermato.
1847 Nel mese di gennaio il Fossati rinuncia al
suo impegno ritrattando poi la rinuncia, il che lo espose a nuove
contrarietà. Il Municipio ricorre allora al consiglio dei
ministri affinché il Fossati fosse allontanato dal magistero
e si aprisse il concorso per l’elezione di un altro maestro.
1848 Il gonfaloniere Giuseppe Angelo Manni accusa
il capitolo di voler difendere il Fossati contro il pubblico voto
a danno della popolazione che non può conseguire lo scopo
per cui paga questo stipendiato privo di abilità e inetto
assolutamente a fare allievi come d’obbligo. Il 28 maggio
la congregazione degli studi, confortata dal parere del direttore
della filarmonica di santa cecilia in Roma, dichiara che il Fossati
venga confermato nell’esercizio. Il Municipio obietta che
se a stabilire l’idoneità in una scienza bastasse inviare
gli scritti, ogni copista potrebbe lottare a qualunque magistero,
a qualunque laurea. La sua assiduità ai servizi di chiesa
e le buone qualità civili e morali non sono sufficienti.
Gli ortani sono coscienti della inabilità del loro maestro
di cappella e ritengono che il denaro pubblico destinato all’istruzione
non può essere profuso inutilmente.
1849 Il 26 maggio il municipio risolve di separare
affatto l’interesse comunale da quello del capitolo; nello
stesso anno Giovanni Bedetti professore di violino avanza un’istanza
diretta ad ottenere dal municipio un compenso per stabilire un’istruzione
filarmonica. L’11 settembre, chiusa la parentesi repubblicana,
il conte Raffaele Nuzzi chiede al commissario pontificio come condursi
in merito al Fossati. Questi verrà riconfermato ancora per
due bienni senza entusiasmo. Nel frattempo il gonfaloniere tenta
di risolvere presso il delegato apostolico di Viterbo la questione
del concerto civico che deve venire ricostituito, ma si risponde
sempre negativamente non ravvisando nello stato finanziario del
comune la possibilità di poter sostenere le spese per la
sistemazione di un concerto municipale e si rimanda il tutto a circostanze
di tempo più favorevoli.
1857 Il 13 aprile finalmente il Fossati viene
giubilato con una pensione decennale di trenta scudi. Nel mese di
luglio viene bandito il concorso per il maestro di cappella dove
si ribadisce l’obbligo di istruire la banda e di fare anche
due allievi di violino.
1858 Nel mese di aprile, stante la rinuncia di
sette concorrenti, viene invitato al possesso della cappella Ubaldo
Petrolini di Sorano, il quale però, forse per un disguido
postale, non dà riscontro all’invito. Nel settembre
Antonio Matteucci da Macerata, professore di violino e direttore
dell’orchestra e banda di Sant’Angelo in Vado e abilitato
all’istruzione di qualsiasi strumento da fiato, sentito che
il comune vuole istituire una banda filarmonica si offre quale maestro
direttore e istruttore. A questa richiesta il gonfaloniere fa notare
che manca ancora qualcosa per decidere la chiamata del maestro.
Nel mese di ottobre giunge da Roma una lettera di Giuseppe Baratta,
maestro di musica e musicante al 40° reggimento francese, nella
quale si propone come primo istruttore per il concerto musicale
da formare. Sempre nello stesso anno viene redatto lo statuto per
l’erezione di un concerto municipale in Orte.
1859 L’impegno per l’erezione del concerto
prosegue e in una lettera del delegato apostolico al gonfaloniere
si legge: quante volte si volesse persistere nella attuazione della
Società Musicale in discorso, l’amministrazione comunale
non dovrebbe immischiarsene, lasciando che il contratto degli strumenti
si compia dal concerto medesimo, non dovendo il comune che intervenire
in garanzia delle rate annuali nelle somme precise che si assegnano
alla Società Musicale a scudi 80 se vi sarà maestro
e altri scudi 90 allorché il concerto sarà abile al
servizio. E’ evidente che in questo momento municipio e capitolo
hanno maestri separati.
1860 Se nel bando del 1857 al capitolo sesto si
parla ancora dell’obbligo per il maestro di cappella di istruire
la banda, nel bando di quest’anno quell’obbligo scompare.
Il 20 agosto viene eletto tramite concorso Ferdinando Marcucci di
Sassoferrato, residente in Offida, ma questi rifiuta l’incarico
per riproporre i suoi servizi tre anni dopo tramite l’interessamento
di un frate agostiniano. In questo periodo non ci sono maestri di
cappella ad Orte ma di volta in volta vengono chiamati da fuori
dei maestri interini durante le solennità.
1863 Si
richiede l’intervento di Giuseppe Menghi, titolare a Civitacastellana,
per le feste di Natale e aggiunge la nota che stando qui si tratterà
se ella chiede dell’interinato stabile fino alla elezione
del nuovo maestro.
1864 Nell’ottobre il Menghi non trovando
certezze ad Orte passa a Nepi dove viene nominato maestro di cappella.
Per le feste di Natale si richiede l’intervento di Carlo Clementi,
titolare a Magliano.
1865 Viene bandito un altro concorso che verrà
vinto da Giuseppe Baratta di Sezze.
1868 Nel mese di febbraio viene riconfermato Giuseppe
Baratta con l’obbligo di assistere e istruire il concerto
due volte la settimana, ma anche il Baratta non rimarrà molto.
1870 Nel mese di giugno si fa notare che è
circa un anno che per mancanza del maestro questo concerto musicale
è privo di istruzione né può suonare nelle
ricorrenze festive. Queste festività è necessario
che vengano rallegrate dal suono di un concerto, né si può
chiamarne uno da fuori per la difficoltà degli alloggi e
così che viene chiamato Giuseppe Tracapini per uno stipendio
mensile di 75 lire. Nel mese di luglio si prendono contatti con
Federico Novelli. Non sappiamo quali fossero i termini dell’accordo
né quanto poté durare il suo insegnamento, sappiamo
solo che ci fu un interinato di Bruto Giannini.
1872 Il 7 marzo Bruto Giannini lascia il concerto
di Orte per altra sede. Viene ricontattato a Milano Federico Novelli,
il quale fa sapere di non poter essere ad Orte prima di aprile perché
impegnato al Teatro alla Scala come suonatore di trombone, nello
stesso tempo viene incaricato di contattare la ditta Elli per il
rinnovo dello strumentale della banda. Il Novelli è originario
di Orte e lo ritroveremo negli anni successivi come primo violino
al Teatro Argentina, oltre che nella direzione del concerto di Orte.
Gli impegni del Novelli richiederanno nel corso degli anni la supplenza
di un maestro interino nella figura di Augusto Gennari che sostituisce
il Novelli, incaricato tra l’altro della banda del comune
di Treia, restando però titolare del concerto civico di Orte.
1873 L’11 febbraio istanza della società
filarmonica per le uniformi.
1876 Viene riorganizzato il concerto civico.
1877 Nuovo statuto e regolamento del concerto civico.
1878 Il 13 febbraio viene sanzionato con visto
della prefettura il nuovo regolamento e statuto del concerto civico.
Nello stesso anno si acquistano le divise per il concerto. Il 22
novembre si approva la spesa per l’invio a Roma del concerto
civico, che dovrà partecipare l’anno successivo al
concorso Carnevale di Roma.
1881 Il concerto è privo di direzione e
per le festività di S. Egidio viene chiamato per dirigerlo
un maestro esterno.
1882 Il 22 luglio si apre il concorso per maestro
del concerto che verrà vinto da Augusto Gennari e a cui parteciparono
trentatré concorrenti.
1883 Vi è un’indignazione generale
per lo scioglimento del patrio concerto dovuto a ristrettezze finanziarie.
1884 Con l’elezione di Silvio Nobili, alias
Enrico Giovannini, si ricompone l’antica costituzione del
1815 in cui il maestro di cappella è anche
il maestro della banda.
1885 Il 28 giugno viene ricostituito il concerto
municipale mantenuto dal comune e presieduto dal sindaco e dal presidente.
Si apre con Giovannini uno dei periodi più felici per la
banda di Orte che durerà fino agli inizi del novecento, dopo
di che un’altra crisi finanziaria ne decreta la sospensione.
1905 Si fa istanza con una raccolta di più
di duecento firme per la ricostituzione del concerto municipale,
ma bisognerà attendere quattro anni per avere un nuovo maestro.
1909 Al concorso partecipano dieci concorrenti
e verrà vinto, su parere favorevole del maestro Giovannini,
da Tito Gallina da Monteporzio (Pesaro), diplomato al liceo musicale
Rossini di Pesaro. Gallina guiderà il concerto municipale
fino alla seconda guerra mondiale con due significative interruzioni,
una per il periodo della grande guerra, l’altra nel periodo
fascista.
1928 Il governo, tra i vari provvedimenti da adottare
d’ufficio, sopprimerà nei comuni la spesa per il concerto
e per lo stipendio del maestro.
1930 Il tutto verrà riorganizzato con l’affiliazione
delle bande all’Ordine Nazionale Dopolavoro. La banda di Orte
si afferma nel concorso provinciale di Viterbo.
1931 Con una sottoscrizione popolare si rinnova
lo strumentario bandistico fornito dalla casa milanese Ramponi e
Cazzani. A quest’epoca risalgono pure le quattro marce funebri
ordinate all’editore Tito Belati di Perugia per la Processione
del Venerdì Santo.
1949 Muore ad Orte il direttore della Banda Tito
Gallina.
Per il periodo successivo, che non è suffragato da documenti
dell’autorità comunale, ci dobbiamo rivolgere alla
memoria storica dei musicanti più anziani i quali ricordano
nell’ordine:
Lilio Narduzzi di Vallerano, diplomato al conservatorio
di Santa Cecilia.
Rocco Cristiano (Sasso di Castalda 1884, Terni
1967) diplomato in direzione per banda al conservatorio di Napoli
nel 1911.
Alfio Maurizi di Terni.
Simplicio Farfalla di Orte, allievo di Tito Gallina e virtuoso
di flicornino. Peserà su di lui il compito di proseguire
l’attività bandistica. Di grande capacità didattica,
profonde tutte le sue energie per l’istruzione dei nuovi allievi;
tra questi molti sono ancora presenti nell’attuale organico.
Salvatore Capotosti di Orte, anch’esso allievo del
Gallina, prosegue l’attività fino ai primi anni ottanta.
1986 Dopo qualche anno di crisi la banda si ricostituisce per iniziativa
di un comitato presieduto da Arnulfo Crocoli, supportato dal comune
e dalla cittadinanza.
1987 Viene rogato dal notaio Togandi il nuovo statuto
e regolamento della Banda Musicale Città di Orte.
Armando Fiabane, Direttore Artistico
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